Coltivare il peperoncino in casa anche in inverno
Coltivare il peperoncino indoor tra le mura di casa è consigliabile sicuramente in due situazioni: se si vive in una zona piuttosto fredda, dove le piante avrebbero vita difficile, se si vuole anticipare la coltivazione in modo da poter ottenere i frutti di peperoncino in tempi brevi, anche prima dell’arrivo della stagione calda. La prima cosa da fare è selezionare la varietà di peperoncini che interessa maggiormente e poi predisporre tutte le attrezzature necessarie per avviare la coltivazione indoor.
Tra gli accessori indispensabili per poter iniziare troviamo sicuramente:
- Mini Serra/Semenzaio in plastica rigida per mantenere costante la temperatura e l'umidità.
- Cubetti di di torba, cocco, perlite, fertilizzanti. Sterili, puliti e inalterabili e rispetto all’uso del terriccio protegge meglio dall’attacco di larve e muffe.
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Come iniziare
Una volta predisposte tutte le attrezzature e gli strumenti necessari, è possibile avviare l’attività di coltivazione vera e propria: riempite i vassoi di plastica per la germinazione con terriccio oppure con i cubetti a base di torba. Fatto questo, innaffiate il terriccio sistemato sui vassoi con acqua bollente, ma solo per la prima volta e naturalmente prima di inserire i semi, in modo da predisporre un ambiente caldo e accogliente.
Lasciate passare qualche minuto e quando il terreno sarà tiepido, iniziare a piantare i semi: con un bastoncino o una vecchia penna, praticate nel terriccio o nei cubetti dei piccoli fori di pochi millimetri di profondità, sistemate i semi all’interno dei fori e ricopriteli con un sottile strato di terreno (o richiudete delicatamente i cubetti).
Una volta interrati tutti i semi, chiudete la scatola di germinazione con l’apposito coperchio, assicurandovi che i fori per far circolare correttamente l’aria siano aperti: uno degli aspetti fondamentali per consentire ai semi di germogliare e alle piantine di crescere. A questo punto è fondamentale garantire una temperatura adatta a questo tipo di piante (25-30 gradi centigradi). Per controllare che sia stabile e non scenda sotto al minimo necessario, è importante utilizzare un apparecchio digitale di misurazione di temperatura, con sensore esterno, che dovrà essere posizionato nella scatola di germinazione, direttamente nel terreno, proprio all’altezza dei semi.
È opportuno procurarsi una mini-serra che garantisca all’interno una temperatura costante di almeno 20-25 gradi, indipendentemente dall’ambiente circostante, oppure integrare la mini-serra con una centralina per il controllo automatico di temperatura e umidità.
Se il luogo in cui si trova la mini serra dovesse essere soggetto a sbalzi di temperatura, o a cali sotto ai 20-25 gradi centigradi, è anche possibile sistemare sul fondo del vassoio un tappetino riscaldante (o prevedere un cavo riscaldante all’interno) in modo da creare un maggiore tepore, ideale per la germinazione dei semi.
La piantina
I primi segni di vita della piantina inizieranno a vedersi già dopo 6-7 giorni dalla semina, anche se - come già illustrato sopra - il numero dei giorni necessari varia a seconda della varietà di peperoncino coltivato e dalle condizioni ambientali specifiche. Una volta germinati i semi, bisogna garantire alle piantine non solo una temperatura costante, ma anche una corretta illuminazione.
Quando spuntano le prime piantine, è opportuno spostare i vassoi sotto un tubo fluorescente, a patto che sia posizionato alla giusta distanza, in modo da garantire un livello di illuminazione che non sia eccessiva per la giovane età della piantina.
Potete sistemare le piante in un piccolo luogo chiuso e isolato della casa (ad esempio un armadio o in alternativa anche su uno scaffale) e collocare sopra alle piantine una luce artificiale che andrà a sostituire quella solare.
La distanza consigliata tra la luce (raccomandiamo il tubo fluorescente) e la parte superiore delle piante è di circa 5-8 cm per le prime due settimane, mentre successivamente si potranno gradualmente avvicinare a 2-4 cm.
Tra le numerose lampade disponibili e utilizzabili in questi casi, è possibile optare per i neon tubolari o per le classiche lampadine fluorescenti da 40 Watt. In alternativa, si possono scegliere i pannelli LED rettangolari o circolari: consumano meno, anche se hanno un costo iniziale maggiore rispetto alle altre lampade, producono poco calore e non rischiano di bruciare le vostre piantine in una fase ancora delicata.
La crescita
In particolare, per la fase di crescita delle piante – e soprattutto per la successiva fase di fioritura - è opportuno predisporre delle luci adatte a queste due fasi: utilizzate delle luci calde, come lampadine fluorescenti o le lampade tubolari di colore giallo, rosso o viola. In alternativa, potete utilizzare – perché ancora più efficaci - le lampade a LED e le lampade HPS (ricordate che consumano di più rispetto alle altre).
Alcuni tipi di LED sono adatti sia per la fase di crescita che per la fase di fioritura; altre, invece, sono ideali solo per la prima. Occorre, quindi, fare attenzione alle caratteristiche delle singole lampade prima di acquistare quelle che ci occorrono.
Per avere degli ottimi risultati è necessario prevedere un timer che preveda un’illuminazione temporizzata per una durata di 13-15 ore consecutive al giorno. Ricordiamo, infatti, che - per una buona crescita e produzione - è necessaria molta luce. Per capire se la luce indoor che stiamo utilizzando è adeguata, occorre monitorare l’aspetto del fusto delle piantine: se si presenta di color verde pallido ed è piuttosto sottile, vuol dire che necessitano di più luce. Se, al contrario, il fusto è di colore verde scuro – o tendente al viola – vuol dire che la pianta è in ottime condizioni.
Inoltre, per favorire l’aerazione - è consigliabile aggiungere nell’ambiente un ventilatore per raffreddare i tubi e rinforzare ulteriormente le giovani piantine: il ventilatore per grow box e ambienti chiusi è molto importante quando le piante crescono al chiuso, dove l'aria normalmente non circolerà molto. Per irrigare le piante di peperoncini, e farle crescere correttamente, la soluzione ideale è utilizzare un sistema con gocciolatore: la soluzione nutritiva potrà essere somministrata una o più volte nel corso della giornata, mentre una volta a settimana basterà irrigare semplicemente con acqua a pH controllato per poter rimuovere eventuali residui. Per conoscere le dosi e la concentrazione di sostanze nutritive sciolte nell’acqua sarà opportuno consultare le istruzioni riportate sulla confezione del prodotto scelto.
L'alimentazione
Per accertarvi che le piantine ricevano la giusta quantità di soluzioni nutritive e che i valori del pH e dell’EC siano corretti, è opportuno monitorare frequentemente il liquido presente nel serbatoio con un apposito misuratore combinato.
Se l’EC sarà troppo alto vuol dire che c’è un deposito eccessivo di sali accumulati; in questo caso è necessario risciacquare con acqua pura a pH controllato. Se, invece, registrate un pH alto, vuol dire che l’acqua non è stata sufficientemente corretta e occorre, quindi, regolarla nel modo opportuno con un prodotto specifico.
In linea generale, nel dubbio, è sempre meglio concimare un po’ meno piuttosto che troppo, perché fate sempre in tempo ad aggiungere un po’ di liquido, ma non è possibile rimuoverlo una volta somministrato.
Inoltre, fate attenzione a non concimare proprio quando le piante sono state innaffiate troppo abbondantemente: prima di fertilizzare aspettate che si asciughino. Ricordate poi che le irrigazioni eccessive provocano generalmente problemi importanti alle radici e alle foglie, che tendono ad ingiallirsi.
Fioritura
Quando le piante iniziano a fiorire, è opportuno di tanto in tanto togliere qualche fiore, in modo da consentire alla pianta di fornire tutta l’energia ai fiori che restano: in questo modo si avranno frutti più grandi e polposi. Se, invece, le piante sono a scopo ornamentale, potete lasciare tutti i fiori sulla pianta. Ricordate, in ogni caso, che la pianta continuerà a crescere anche quando avrà già iniziato a produrre fiori.
Quando la pianta avrà raggiunto dimensioni importanti, sarà necessario trasferirla in un cubo più grande; uno dei vantaggi della lana di roccia è proprio la possibilità di inserire il cubetto utilizzato inizialmente per la germinazione all’interno di un cubo più grande dedicato alla crescita della pianta, il quale verrà sistemato su un vassoio per la crescita.